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Gli Studi del Prof

Tutor Project in Italy Clinical Coordinator “NYU Tutor Project in Italy”, New York University College of Dentistry, C.D.E. Italian Graduates Association, Private Practice in Padova – Italy

 

Vuoi conoscere tutte le problematiche inerenti alle riabilitazioni di mascellari atrofici?

In questo video puoi seguire in circa 40 minuti una audizione del Prof Conte, che spiega tutte le tematiche inerenti agli impianti zigomatici e pterigoidei.

43 anni di studi privati e personali del Prof. Roberto Conte, Dal 1996 ha partecipato a Corsi e Conferenze sull’Impianto Pterigoideo eseguendo studi e ricerche Personali presso la stessa New York University.

Tutor Project in Italy Clinical Coordinator “NYU Tutor Project in Italy”, New York University College of Dentistry, C.D.E. Italian Graduates Association, Private Practice in Padova – Italy

Il Dott. Roberto Conte, durante gli anni di studio ed esperienza pratica ha raggiunto un’altissimo standard professionale che lo ritrae tra le massime figure di riferimento a livello Italiano e Europeo.

Nel 1981 ha iniziato la sua attività professionale di implantologo.

Ha seguito la scuola di Tramonte, Muratori, Pasqualini, Linkow e infine Branemark. Nel 2002 ha conseguito presso la New York University il titolo di Perfezionamento POSTGRADUATE in Implantologia presentando la tesi sull’Impianto Pterigoideo.

Dal 1996 ha partecipato a Corsi e Conferenze sull’Impianto Pterigoideo eseguendo studi e ricerche Personali presso la stessa New York University.

New York University – College of Dentistry – 345 east 24th street 10010 New York – N.Y.

Alcuni Link del Professor Roberto Conte nel sito della NYU

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Ha conseguito la Laurea in MEDICINA e CHIRURGIA nel 1977 presso l’Università di Padova, ed è iscritto all’Albo Dei Medici e degli Odontoiatri di Padova dal 9 giugno 1978.

Nel 1981 ha iniziato la sua attività professionale di implantologo. Ha seguito la scuola di Tramonte, Muratori, Pasqualini, Linkow e infine Branemark. Nel 2002 ha conseguito presso la New York University il titolo di Perfezionamento POSTGRADUATE in Implantologia presentando la tesi sull’Impianto Pterigoideo.

Dal 1996 ha partecipato a Corsi e Conferenze sull’Impianto Pterigoideo eseguendo studi e ricerche Personali presso la stessa New York University.

Dal 1999 ha seguito Corsi su cadavere presso l’Universitè Claude Bernard Lyon 1 con l’ausilio del Direttore Prof. Morin elaborando e personalizzando il protocollo chirurgico dell’Impianto Pterigoideo.

Autore di pubblicazione su European Journal of Implant Prosthodontics – Cerchiaggio dei seni mascellari e protesizzazione provvisoria immediata: Presentazione di tre casi clinici. Autore di pubblicazioni su Dental Cadmos in Italia, ZMK Zahneilkunde, Management Und Kultur in Germania. Ha presentato conferenze in Implantologia in Italia e all’estero, a Belgrado a Essen e NY University -New York Clinical Coordinator “NYU Tutor Project in Italy”, New York University College of Dentistry, C.D.E. Italian Graduates

  • Association, Private Practice in Padova – Italy
  • Relatore e Vice presidente del G.I.S.I.
  • Socio e conferenziere del Cenacolo Odontostomatologico Salentino.

Durante gli studi di anatomia eseguiti su cadavere presso l’università di Lyone in Francia il Professor. Contè giunge alla messa appunto degli strumenti chirurgici, adatti per portare l’intervento a compimento coronandolo con un sicuro successo.

Come avvengono queste intuizioni?

Durante le varie dissezioni su cadavere mirate alle zone anatomiche interessate il medico visiona, approfondisce tutte le caratteristiche che compongono queste sezioni, misurandone la durezza, lo spessore, la forma la dimensione.

Al termine degli studi, comprende e capisce che per esempio nell’osso zigomatico, la porzione di osso idoneo per l’ancoraggio, nonostante possa sembrare grande, risulta a conti fatti, per l’uomo circa 16,59 mm per la dobba 14,00 mm.

Per questa ragione essendo che in commercio esistono frese troppo grandi per eseguire un’accurata osteotomia, ne progetta e disegna con forma e dimensione minore.

Calcolando l’osso utilizzabile dello zigomo, comprende e capisce che la maggior parte del corpo dell’impianto zigomatico risulta fissarsi al difuori dell’osso del seno mascellare e per questa ragione decide, che occorre una diversa forma di impianto zigomatico. Ragionando sempre sui 16.59 mm di osso d’ancoraggio per l’impianto zigomatico sull’uomo e 14.00 mm sull’osso zigomatico della donna, il medico comprende che risulterebbe più performante utilizzare un impianto zigomatico piu’ sottile ed appuntito in apice, con spire autofilettanti capaci di autofissarsi solidamente durante l’avvitamento.

Per questa ragione il Prof. Realizza e disegna il proprio impianto Zigomatico, molto performante, lo stesso è utilizzato durante gli interventi, tutti portati al successo con grande stabilità e sicurezza e garanzia.

Questo è l’impianto dentale Zigomatico pensato, disegnato e progettato dal Prof. Roberto Conte

Lo stesso accade durante la progettazione dell’impianto Pterigoideo, in questo caso, durante i propri studi, si accorge che l’osso Pterigoideo è composto da osso tuberale per il 70%100 in zona apicale, l’osso termina in osso crestale basale di dipo d1 molto duto, per questa ragione disegna e progetta un impianto dentale con spire strette e larghe, di forma cilindrica e appuntito in zona apicale, per raggiungere la zona superiore dell’osso Palatino e piantarsi nell’osso corticale di tipo D1.

Questo è l’impianto dentale Pterigoideo pensato, disegnato e progettato dal Prof. Roberto Conte

Durante gli studi di anatomia eseguiti su cadavere presso l’università di Lyone in Francia il Professor. Contè giunge alla messa appunto degli strumenti chirurgici, adatti per portare l’intervento a compimento coronandolo con un sicuro successo.

Come avvengono queste intuizioni?

Durante le varie dissezioni su cadavere mirate alle zone anatomiche interessate il medico visiona, approfondisce tutte le caratteristiche che compongono queste sezioni, misurandone la durezza, lo spessore, la forma la dimensione.

Al termine degli studi, comprende e capisce che per esempio nell’osso zigomatico, la porzione di osso idoneo per l’ancoraggio, nonostante possa sembrare grande, risulta a conti fatti, per l’uomo circa 16,59 mm per la dobba 14,00 mm.

Per questa ragione essendo che in commercio esistono frese troppo grandi per eseguire un’accurata osteotomia, ne progetta e disegna con forma e dimensione minore.

Lo stesso accade durante la progettazione dell’impianto Pterigoideo, in questo caso, durante i propri studi, si accorge che l’osso Pterigoideo è composto da osso tuberale per il 70%100 in zona apicale, l’osso termina in osso crestale basale di dipo d1 molto duto, per questa ragione disegna e progetta un impianto dentale con spire strette e larghe, di forma cilindrica e appuntito in zona apicale, per raggiungere la zona superiore dell’osso Palatino e piantarsi nell’osso corticale di tipo D1.

Questo è l’impianto dentale Pterigoideo pensato, disegnato e progettato dal Prof. Roberto Conte

Calcolando l’osso utilizzabile dello zigomo, comprende e capisce che la maggior parte del corpo dell’impianto zigomatico risulta fissarsi al difuori dell’osso del seno mascellare e per questa ragione decide, che occorre una diversa forma di impianto zigomatico. Ragionando sempre sui 16.59 mm di osso d’ancoraggio per l’impianto zigomatico sull’uomo e 14.00 mm sull’osso zigomatico della donna, il medico comprende che risulterebbe più performante utilizzare un impianto zigomatico piu’ sottile ed appuntito in apice, con spire autofilettanti capaci di autofissarsi solidamente durante l’avvitamento.

Per questa ragione il Prof. Realizza e disegna il proprio impianto Zigomatico, molto performante, lo stesso è utilizzato durante gli interventi, tutti portati al successo con grande stabilità e sicurezza e garanzia.

Questo è l’impianto dentale Zigomatico pensato, disegnato e progettato dal Prof. Roberto Conte

Come puoi visualizzare esempio tra i 2 impianti zigomatici

Come puoi visionare la zona d’osso utilizzabile per l’ancoraggio dell’impianto zigomatico, risulta estremamente ridotto è bene realizzare ed utilizzare un impianto pensato e performante per questa soluzione.

Sotto puoi visionare come porzioni dell’impianto spesso risultino fuori dal corpo dell’osso durante il tragitto di avvitamento, la filettatura in questi casi risulta superflua e negativa.

Segue un confronto, fra le due diverse tecniche implantari zigomatiche oggi a disposizione dei pazienti. Il Quad Zygoma, che prevede l’inserimento di 4 impianti zigomatici frontali.

Confronto la tecnica del Prof. Conte che disponendo degli impianti Pterigoidei, puo’ diversamente predisporre una tecnica zigomatica implantare:

La tecnica del Prof: Implantologia PterigoZigomatica, che consiste in soli 2 impianti zigomatici frontali 1 per zigomo e 2 impianti Pterigoidei 1 per lato.

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